Ciclo mestruale: cibi da mangiare e quelli da evitare in “quei giorni”
L’alterazioni ormonali dovute alla comparsa del ciclo mestruale possono provocare numerosi disagi e malesseri e in tantissime donne causano anche dei dolori in alcuni casi insopportabili. Il ciclo causa, a tutte l’età, dalla sua comparsa in fase adolescenziale fino alla meno pausa uno stato di stress e affaticamento difficile da gestire, eppure tutti i mesi è necessario affrontare questo status in modo più sano e coretto possibile. Molti i medici e nutrizionisti consigliano l’assunzione di alcuni alimenti per placare i dolori ma anche il nervoso e la stanchezza che le mestruazioni provocano, secondo alcuni studi assumere alcuni alimenti può aiutare a placare e tenere sotto controllo gli equilibri ormonali. Per esempio aumentare il consumo in “quei giorni” di fagioli e piselli può essere molto d’aiuto, questi due alimenti sono ricchi di fibre e questo aiuta a ridurre i crampi intestinali e di conseguenza a produrre feci più voluminose e con un maggiore contenuto d’acqua.
Ciclo mestruale: mangiare meno zuccheri e più omega 3
Calcio, magnesio e potassio invece sono contenute nelle verdure a foglia verde, questi principi hanno invece un effetto calmante e rilassante e riducono il senso d’irritazione. Molti importanti anche gli Omega 3, acidi grassi che si trovano in noci, salmone e semi di lino. Alcune ricerche europee hanno dimostrato, infatti, che le donne che consumano costantemente un quantitativo di omega 3 sono meno soggette a soffrire dei sintomi mestruali. Altri alimenti che favoriscono l’equilibrio ormonale sono l’ananas, lo yogurt, e ancora il tè soprattutto quello allo zenzero oltre ovviamente ad un consumo d’acqua rilevante. E’ importante evitare alcuni cibi che possono provocare ulteriori irritazioni alle ovaie: i fritti ma anche la caffeina e alcuni formaggi o alimenti lavorati sono decisamente sconsigliati così anche il consumo di zuccheri, quest’ultimi possono dare un piacere momentaneo ma poi poi bloccano di colpo, i livelli di glucosio nel sangue, rendendo poco attive e di cattivo umore.